Il faraonico progetto del Centro Scienze Naturali

ImageL’intervento a Galceti. Il progetto - realizzato dall'architetto Stefano Bruno (Studio Bioarkt) con la consulenza tecnico-scientifica del direttore del centro Gilberto Tozzi, depositato in Comune il 29 giugno 2007 - prevede come prima mossa l’acquisizione gratuita di circa 30 ettari di campi da trasformare in parco. Complessivamente l’area del centro dai 18 ettari attuali arriverebbe così a quasi 50. All’interno - i lavori sono previsti per lotti - si andrebbe dalla messa in sicurezza dell’esistente alla realizzazione delle nuove strutture. In primo luogo i due blocchi museali. Il primo di tre piani completamente interrati così da evitare qualsiasi impatto nell’ambiente. All’interno oltre le sale per le esposizioni, un auditorium per circa 1500 persone, bar, un ristorante da 700 coperti, negozi per lo shopping e un acquario di acqua dolce con la fauna regionale. Oltre al museo ipogeo un altro spazio, fuori terra questa volta, collegato ad un “tepidarium”, una sorta di serra che conterrà la fauna esotica che il centro reccoglie e cura e le piante che hanno necessità di vivere in ambiente climatizzato e umido. Di fianco nascerà la serra delle farfalle. Assieme alle sale espositive, nell’edificio, sono previsti il centro meteo, con i terminali per il monitoraggio dell’intera provincia e sull’apice il nuovo osservatorio astronomico con trecento posti a sedere. Non mancherà, ovviamente, il nuovo planetarium. Nei cinque ettari di terreno già di proprietà del Comune, il centro ha intenzione di realizzare il “parco dei dinosauri”, ovvero l’area nella quale mettere in mostra la fauna del quaternario che viveva nella piana: tigri a sciabola, elefanti, rinoceronti col vello. Il tutto per un investimento tra i 25 e i 30 milioni di euro che prevede anche strutture in bioarchitettura e l’autosufficienza dal punto di vista energetico. Previsti - a regime - tra i 350 e i 400mila visitatori all’anno (con un incremento del 900% rispetto agli attuali 40mila visitatori annui).

La scheda del progetto: clicca qua (formato .pdf)