Sull'edizione di sabato 22 gennaio del quotidiano "La Nazione", sempre ben informato sulle intenzioni dell'attuale amministrazione comunale, in una box a pagina 4 si riportano alcune considerazioni del sindaco Cenni: «La Curia chiede che siano liberati i locali dove il Csn ha sede adesso, potremmo spostare tutto in una colonica contigua, di proprietà Ciabatti. E' meglio utilizzare i volumi vecchi già esistenti».
Il direttore del Csn Gilberto Tozzi, nello stesso articolo, ha commentato positivamente la proposta: «Sarebbe la migliore collocazione, anche in relazione al progetto di porre il nostro museo nel sottosuolo dei terreni adiacenti la colonica, perché tutto il materiale non potrebbe trovare posto nella struttura indicata».
Come comitato "Per Maliseti. No cemento!" non possiamo che condividere l'affermazione "è meglio utilizzare i volumi vecchi già esistenti"; d'altra parte, se l'intenzione del Comune è riadattare a museo una colonica di proprietà privata, è lecito domandarsi come questo possa avvenire:
a) tramite l'istituto giuridico dell'esproprio per pubblica utilità, in virtù del quale la pubblica amministrazione può acquisire la proprietà di un bene, indipendentemente dalla volontà del suo proprietario, previo pagamento di un indennizzo;
b) tramite contratto di comodato o di locazione tra i proprietari della colonica e la Fondazione Csn, con oneri di ristrutturazione a carico del Comune di Prato;
c) tramite "baratto" con i proprietari della colonica, disposti a cedere la stessa per ottenere il cambio di destinazione d'uso, da agricolo a edificabile, dei terreni tra via Coppola, via del Gorello, e via San Martino per Galceti. Ci risulta che l'ultima versione del progetto allo studio dell'amministrazione comunale preveda in questi terreni la realizzazione di costruzioni per 40mila metri cubi di cemento; tale progetto, firmato anche dall'ambientalista Tozzi, comprometterebbe per sempre uno dei patrimoni ambientali e paesaggistici della città ed avrebbe conseguenze devastanti sul piano della viabilità e della qualità della vita nella frazione di Maliseti.
Il Comitato "Per Maliseti. No cemento!" continuerà a promuovere ogni iniziativa utile e necessaria finalizzata a contrastare il progetto di realizzazione di nuove costruzioni nei terreni attualmente a destinazione agricola ai piedi del Monteferrato compresi tra via Coppola, via del Gorello e via S.Martino per Galceti. L’area deve mantenere la sua connotazione agricola: non un solo metro cubo di cemento deve intaccare uno degli ultimi corridoi ecologici salvavita rimasti in una piana già densamente urbanizzata.
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