mercoledì 4 maggio 2011

Bicchi a La Nazione: «Scelta la nuova sede del Csn»

Pamela Bicchi, neopresidente della Fondazione Csn, ha risposto ad alcune domande formulate dai lettori de "La Nazione".

E' vero che il Csn cambierà sede? (Gianna, Prato)

«E' una bella rogna... ma sì, esiste una trattativa lunga, portata avanti dagli Enti interessati: Comune e Curia. Il Csn è una pedina, ma la partita la giocano loro. Diciamo una cosa chiara: il Csn è fatiscente, inadeguato, pieno di barriere architettoniche. E poi c'è poco da discutere: la Curia rivuole la sua proprietà. Quindi ci saranno dei cambiamenti importanti: prima di tutto, diciamo grazie al grande lavoro dell'architetto Centauro e dei tecnici che porteranno avanti il progetto che riguarda gli esterni. Risistemeremo e rimetteremo a norma gabbie, volieri, recinti. Poi ci sarà il trasloco del centro direzionale del Csn, che sarà spostato nel "Foyer europeo" in legno, nella parte di proprietà comunale che oggi non è accessibile al pubblico. E comunque non siamo per dei lavori molto invasivi, valorizzeremo l'esistente, senza cambiare troppo. Un principio deve essere chiaro: una parte del parco deve rimanere ai pratesi. Un'idea mi piacerebbe realizzarla: un'aula didattica chiusa, utilizzabile anche d'inverno...»

Cosa ne sarà del bel museo di Galceti? (Filippo, Montemurlo)

«Lei tocca un tasto delicato. E' un problema. E' in corso una trattativa con i privatiper la colonica vicino al centro, sarebbe la sua sede naturale, permetterebbe anche un incremento turistico. Spero che la proprietà si metta la mano sul cuore: la città ha bisogno di segnali importanti. Comunque, nel frattempo, abbiamo preso in esame la possibilità di spostare temporaneamente il museo in centro, solo per il tempo necessario. Non è la collocazione ideale, ma bisogna fare di necessità virtù...»

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