L'articolo pubblicato giovedì 15 luglio sul portale BigHunter.it:
Il progetto per la riqualificazione del Centro di Scienze Naturali situato tra Galceti e Maliseti all'interno dell'area naturale protetta del Monteferrato (parco regionale ad interesse locale, con meno restrizioni rispetto ad una classica area protetta), ha suscitato le perplessità dei residenti, che organizzati in due diversi comitati (uno per Maliseti e uno per Galceti) cercano di capire cosa sta per succedere in una delle poche aree verdi rimaste nella zona.
A quanto pare si è partiti da una oggettiva necessità di ristrutturare la struttura che ospita il Centro Scientifico, il Museo di Storia Naturale ed il Planetario, per arrivare ad un massiccio intervento edilizio che prevede un consistente investimento ai fini turistici (si vorrebbe passare dai 40.000 ai 250 – 300 mila visitatori l'anno), nonché la costruzione di abitazioni e strutture ricettive nelle aree agricole circostanti.
Il parco, che ospita numerose specie e rappresenta uno degli ultimi corridoi ecologici della zona, si trasformerebbe così in una specie di Gardaland della scienza con tanto di - lo si apprende consultando l'unico progetto pubblicato sul sito dell'amministrazione - alberghi, aree per lo shopping, punti di ristoro, museo naturalistico, centro astronomico, parco della preistoria, biblioteca, sala conferenze, parcheggi e addirittura un trenino elettrico su monorotaia con un percorso di tre km. Insomma una colata di cemento a cui si oppongono strenuamente i cittadini, che sono preoccupati anche per i numerosi risvolti negativi sulla viabilità e sull'urbanistica a cui porterà la realizzazione della faraonica opera.
Il comitato di Galceti, in base a voci non ufficiali sulla ripresa dei lavori, sta organizzando iniziative per sensibilizzare la cittadinanza. Secondo le segnalazioni che abbiamo raccolto tramite un membro del comitato, cacciatore e frequentatore assiduo di questo portale, pare che dietro al faraonico progetto possano annidarsi ingenti speculazioni edilizie. Il progetto pare si basi sulla lottizzazione dell'area agricola circostante, tanto che si parla della costruzione di oltre cento appartamenti, i cui oneri edilizi basterebbero alla realizzazione della disneyland pratese. Un concetto confermato dalle dichiarazioni rilasciate a febbraio di quest'anno dal presidente dimissionario del Centro scientifico Massimo Calissi, il quale ha rifiutato la carica proprio in seguito alla presentazione del progetto dell'architetto Stefano Bruno della Bioarkt, poi cofirmato dall'attuale Direttore del Centro, Gilberto Tozzi.
Da parte sua Tozzi, raggiunto telefonicamente da questa redazione, ridimensiona la situazione e assicura che nulla è ancora stato definito dalla Giunta. Il direttore del CSN spiega che anche nel caso in cui il Comune decidesse di andare avanti, lo farà in maniera ridotta rispetto alle due precedenti proposte dei costruttori (l'ultima ipotizzava complessi abitativi per 600 persone).
Dall'ultima assemblea del Comitato Galceti No Cemento è comunque emersa la preoccupazione che i lavori prendano il via senza che vengano ascoltate le esigenze della popolazione e che ancora una volta gli interessi dell'ambiente e del bene pubblico, vengano sacrificati allo spietato mondo degli affari.
lunedì 19 luglio 2010
"Bighunter.it": cittadini contro la cementificazione dell'area protetta
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