giovedì 29 settembre 2011

Colpo di scena al Centro di scienze naturali di Galceti: si dimette il direttore Fiorenzo Gei. Bocche cucite sulle motivazioni

Una mossa a sorpresa, che ha causato un mezzo terremoto nel Centro di Scienze Naturali. Fiorenzo Gei si è dimesso da direttore, lasciando l’incarico ricevuto dalla nuova amministrazione appena sei mesi fa. Una scossa sismica, sulla quale però – con buona pace della vittima eccellente – nessuno ha intenzione di parlare. La presidente del consiglio d’amministrazione Pamela Bicchi è irreperibile, mentre Gei si trincera dietro ad un sostanziale silenzio sulle motivazioni che lo hanno spinto ad abbandonare il campo: “Non volevo che la notizia venisse pubblicizzata, ma purtroppo il Comune ha deciso senza darmi ascolto di diramare un comunicato ufficiale – spiega con l’unico accenno polemico –. Non ne sentivo la necessità dal momento che la mia figura verrà sostituita assicurando la continuità del lavoro”.
L’allusione è a Lisa Nardi, membro dell’organo esecutivo del Centro, che ha ricevuto dalla presidente Bicchi il mandato di sostituire Gei in maniera temporanea nelle funzioni direttive. Gei vuole evitare di aprire pubblicamente la stagione delle recriminazioni, lascia soltanto intravedere alcune divergenze di vedute fra il suo operato e le aspettative del consiglio d’amministrazione. “Se mi sono dimesso un motivo ci sarà – dice, scoprendo l’ovvio –. Speravo di lavorare in maniera diversa, quindi, appena mi sono reso conto che la situazione non era più sostenibile ho fatto un passo indietro”. Gesto, che diventa apparentemente ancora più incomprensibile se si pensa al lavoro rivendicato dall’ormai ex direttore: “Abbiamo fatto tantissime iniziative – dice – ma questo non è un mistero, visto che la stampa si è occupato dell’operato del Centro negli ultimi mesi. Posso dire in tutta franchezza usando una metafora che se quando ho cominciato a lavorare da direttore il Csn si trovava nella condizione peggiore, ovvero fermo a valle, adesso siamo a metà salita. Chi prenderà il mio posto, quindi, sarà messo nella condizione di ben operare e di poter raggiungere la vetta”. Fuori dall’ufficialità, però, ambienti della maggioranza di centrodestra sanno dare una lettura precisa di queste dimissioni inaspettate: “In realtà che la situazione con Gei fosse compromessa lo si sapeva da qualche mese – commenta un consigliere comunale –. Evidentemente il CdA gli rimproverava un’eccessiva continuità col passato e pure una certa contiguità ideale con chi ha governato in passato la città e il Centro”. Da qui la pressione fortissima che si è tradotta nelle dimissioni poco spontanee e molto forzate di Gei. Che, secondo i detrattori, costava più di quanto rendeva: a fronte di un’indennità mensile di 2.500 euro al mese numerose sarebbero state le assenze al Centro.
Fonte: Notizie di Prato

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