lunedì 22 febbraio 2010

"Il Tirreno": Veto bipartisan alla lottizzazione di Maliseti

L'articolo sull'assemblea del 19 febbraio pubblicato dal quotidiano "Il Tirreno":

Un’assemblea da tutto esaurito quella che l’altra sera, al circolo “Quinto Martini” di Maliseti, ha visto riuniti i sostenitori del comitato “Per Maliseti. No Cemento”. Seppellire il progetto di cementificazione. E’ un veto convinto e bipartisan quello emerso da un’assemblea che vedeva tutte le realtà associative della frazione di Maliseti riunite contro la lottizzazione dell’area agricola compresa tra via Coppola, via del Gorello e via S.Martino per Galceti.

Per prima si è alzata la voce del presidente del Comitato, Paolo Sambo. «Ci rendiamo conto della necessità di migliorare l’attuale sede del Centro di Scienze Naturali di Galceti, ma questo non può assolutamente avvenire in cambio di una colata di cemento a Maliseti» ha detto Sambo. «Aderiamo con grande convinzione al Comitato - ha aggiunto il consigliere circoscrizionale Pdl Renato Montagnolo - il territorio di Maliseti non è in vendita». C’era anche il presidente della Circoscrizione Ovest e cittadino di Maliseti, Giovanni Mosca. L’obbiettivo è chiaro e semplice: archiviare per sempre il progetto di cementificazione. «Il terreno a destinazione agricola deve rimanere tale per salvaguardare uno dei pochi corridoi ecologici rimasti in città e per evitare conseguenze pesantissime sulla viabilità della zona. Per questo - ha concluso Mosca - ci opporremo con tutte le nostre forze affinchè il progetto venga archiviato in modo definitivo». E proprio per questo Mosca chiederà un incontro al Sindaco Roberto Cenni e all’assessore all’urbanistica, oltre a presentare un ordine del giorno al consiglio della Circoscrizione Ovest per seppellire il progetto. Insomma, la raccolta di firme continua, il sostegno alla protesta coinvolge lentamente le frazioni vicine e poi il resto della città. «Perchè - sostengono gli abitanti di Maliseti - in gioco c’è la nostra salute e la riserva d’ossigeno di tutta la città. Alle istituzioni chiediamo trasparenza e capacità d’ascolto dei cittadini».

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