venerdì 12 febbraio 2010

"Metropoli". Maliseti in guerra contro la lottizzazione: «Uno scempio»

Anche il settimanale "Metropoli Prato", supplemento al numero odierno di "Metropoli Day", si occupa del progetto di lottizzazione tra Maliseti e Galceti. L'articolo di Paola Baroni:

Il progetto di edificare nella piana ai piedi del Monteferrato nella frazione di Maliseti, già presentato all'amministrazione comunale, incassa la contrarietà della frazione che in questi giorni si è mobilitata per organizzare due iniziative.

La prima è stata la raccolta firme per costituire il Comitato "Per Maliseti. No cemento!", rappresentato dal Circolo Arci Quinto Martini, A.C. Maliseti, comitato "Insieme per Maliseti", Misericordia sezione di Maliseti, Croce d'Oro sezione Maliseti-Prato Nord, Bocciodromo di Maliseti. Tanti gli altri nominativi che si stanno aggiungendo in questi giorni a sostegno del comitato. L'altra iniziativa è l'assemblea pubblica fissata per il 19 febbraio presso il Circolo Quinto Martini a Maliseti (alle 21).

Su Facebook in tre giorni sono arrivate oltre 1.000 adesioni trasversali al gruppo "Galceti libera dal cemento". Il grido che arriva dalla frazione è unanime: edificare in quell'area, l'unica della zona rimasta a verde, sarebbe uno scempio non solo per il Monteferrato ma anche per tutta la città di Prat. L'intervento di edificazione a cui, al momento, è legato il progetto del nuovo Centro di Scienze Naturali, potrebbe ridimensionarsi se l'amministrazione riuscisse a trovare i finanziamenti europei. Il Comune non ha i soldi per ampliare il Centro. L'intervento dei tre privati proprietari dell'area, garantirebbe la trasformazione del Centro di Galceti, con la "compensazione" però dell'investimento a Maliseti con un centinaio di appartamenti (300 quelli previsti inizialmente), un albergo-foresteria, una scuola ed una residenza protetta. Per il Centro di Galceti si parla di un passaggio dagli atuali 40mila visitatori l'anno a circa 400mila. Il maxi intervento potrebbe essere approvato prima di quanto sembri, considerato che Galceti ha necessità di opere urgenti e che la variante per il passaggio di quel terreno, 50 ettari da Maliseti al parco di Galceti, da agricolo a edificabile, potrebbe essere inserita in quella generale del piano strutturale sul quale la discussione dovrebbe ripartire a breve, quasi certamente all'indomani delle elezioni regionali.

Il dibattito a Maliseti è molto acceso. «Trovarsi tutti quegli appartamenti nell'unico punto verde che c'è a Maliseti sarebbe un duro colpo. Il paese ne risentirebbe - commenta Marco Zarro, responsabile della sezione locale della Croce d'Oro - Poi c'è la questione della viabilità in una realtà già sofferente su questo tema».

«Si va ad intaccare unaa delle parti più belle di Prato che è patrimonio di tutta la città e che, fra l'altro, in passato ha già dato molto - sottolinea l'ex-deputato Mauro Vannoni che vive a Maliseti Questo è uno spazio eccezionale che dà una buona qualità dell'abitare. Ma il nocimento sarebbe per tutta Prato. Se si vuole fare un progetto di ampliamento di Galceti che porti 400mila visitatori l'anno, allora quel progetto diventi quantomeno regionale. Si cerchino altri fondi. Nello specifico c'è anche un problema di carattere culturale: il tessuto connettivo delle frazioni è indispensabile per la tenuta della città, altrimenti si rischia di dare inizio a un processo di decomposizione. Anche per questo siamo contrari a questa realizzazione, senza se e senza ma, e chiediamo che l'amministrazione ci dica quali sono le sue reali intenzioni, sapendo che questa materia non è contrattabile».

Del costituendo comitato non poteva non far parte anche il presidente della Circoscrizione Ovest, Giovanni Mosca: «Va bene la riqualificazione del Centro di Galceti ma non ci può essere una contrattazione su Maliseti. Il rischio è il degrado anche sociale e culturale della frazione».

Sulla qustione il vicesindaco con delega all'ambiente, Goffredo Borchi, ha dato rassicurazioni: l'operazione, se mai andrà in porto, ha detto, saà trasparente e sarà condivisa con i cittadini.

Ma il no di Maliseti all'operazione rimane incondizionato. «Ci opponiamo ad una cementificazione selvaggia, senza criterio - commenta Gianni Luca Pacini, presidente dell'A.C. Maliseti - Bisogna trovare un giusto accordo, per esempio, pensando anche alla creazione di luoghi di aggregazione. Non si può realizzare un intervento del genere, facendo solo cemento».

«Sarebbe un'operazione che soffocherebbe Maliseti - aggiunge Pietro Bianchi, presidente del comitato "Insieme per Maliseti" - E' un bene che il Centro di Galceti venga valorizzato ma bisogna trovare i fondi europei. Ricordo che Maliseti ha un carcere e che la popolazione è sempre stata disposta a dare una mano, Maliseti non è un bastian contrario. Ma pensiamo ad altre strade: in collaborazione con la Regione Toscana, Prato potrebbe attingere ai finanziamenti europei con cui si fanno i progetti seri».

«Stiamo parlando di una delle poche aree vergini rimaste a ridosso dell'area protetta - ricorda Paolo Sambo, ex vicepresidente della commissione urbanistica della Circoscrizione Ovest e ora presidente del costituendo comitato - Maliseti non è contro l'ampliamento del Centro di Galceti, ma la sua valorizzazione deve avvenire attraverso altre strade, per esempio quella dei bandi europei, e non con una lottizzazione così forte a beneficio di investitori privati. Vorrei sottolineare anche che Maliseti è già densamente abitata, non potrebbe sopportare l'impatto sia a livello di vivibilità che di questione viaria. Già oggi la frazione soffre di una carenza di entrare e di uscite. Sulla tangenziale verrà poi costruito il nuovo ospedale. La sensazione è che si stiano strumentalizzando le esigenze del Centro di Galceti che sta a cuore a tutti per fare un maxi intervento».

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